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mercoledì 1 ottobre 2014

Io e la mia Stella.

E' quasi l'una di notte, questa è una di quelle notti in cui sono con la musica in sottofondo e la lampada che illumina il taccuino dei pensieri, così mentre cercavo un altro verso ancora da dedicare al mio amore, e a cementare le ultime emozioni su un foglio di carta, ho realizzato che non avevo ancora scritto nulla sulla mia stella, che tra tutti ancora non le avevo dedicato sufficienti parole e pensieri d'amore.....

Lei si chiama Stellina.
Avrei tanto voluto chiamarla Karen, richiamandomi al capolavoro di Tolstoj che adoro, o anche Pasifae "colei che splende davanti a tutti" ma il primo nome con cui ho iniziato spontaneamente a chiamarla è quello di Stellina, perchè era tenera, delicata e preziosa come immagino sia una stella. E poi diciamoci la verità, era l'unico nome cui sembrava rispondere con un minimo cenno, almeno. E così eccola qua, quando era una piccola palla rannicchiata sempre sui miei piedi e sulle mie pantofole.


Ora ha 3 mesi e mezzo, sembra una lupetta e i suoi occhi sono intensi e scurissimi. Io mi ci incanto ogni volta che la guardo, e alla fine mi frega sempre con quel suo sguardo, sia quando mi lascia ancora i bisognini in giro per la casa, sia quando mi ruba le pantofole, sia quando scappa con i miei vestiti sotto al letto.

La nostra storia è iniziata per caso, e come i più grandi amori in maniera romanticamente struggente. Ero andata in un negozio a compare delle cose per mio padre e mi ritrovai a passare davanti ad una vetrina di un negozio per animali, in cui in una gabbietta c'erano tre meravigliosi cuccioli. 
Avete presente quando qualcosa di forte e istintivo vi spinge verso qualcosa, qualcuno, una meta?...o meglio una stella? Ecco, così sono entrata e in quel preciso momento liberarono questa cucciolata di trovatelli e questa palla di pelo nero quasi rotolando e incespicando nelle sue buffe e (a quel tempo) corte zampe corse verso la mia gonna rossa e iniziò a tirarla attirando subito la mia attenzione, il mio sguardo, il mio cuore.
 E non ci si può separare da chi ti ruba parte del tuo cuore.
Così da quel giorno io ho deciso di portarla con me, di tenerla stretta a me sempre, sia quando da piccolissima era affetta da incontinenza cucciolosa e dormiva sempre, sia quando ha iniziato a scambiare le mie mani e i miei piedi per degli ossi da mordicchiare, sia ora che è iperattiva e ancora più combina guai. 
Solo chi ha avuto un essere del genere nella sua vita può comprenderne il significato, può dare valore ad ogni singolo momento trascorso insieme, ad ogni sorriso che quel musetto ci ha strappato.

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/amore/frase-3611>
Tutti mi dicono di quanto sia una cucciola fortunata, di quanto io sia una brava padroncina a prendermi cura di lei e che mi deve volere molto bene...ma in realtà 
è lei che ha scelto me, e per questo, con tutto quello che significa per me, sono io che le sarò grata per tutta la vita.











venerdì 13 giugno 2014

IN DIREZIONE OSTINATA E CONTRARIA (OVVERO SUL MIO ESSERE E SULLA MIA SCELTA VEGANA)


Oggi mi sono imbattuta in questa foto. E mi si è stretto per un attimo il cuore. E’ quello che mi capita sempre quando mi emoziono, e quando mi riempio di amore.


Credo che i tratti che più definiscano ciò che sono, e di conseguenza, ciò che provo siano la tenerezza, e quella che chiamo “empatica sensibilità”, che è in pratica un gioire e soffrire insieme agli altri. E questo altro è quasi sempre la natura che mi circonda, e gli animali che la popolano, e quei pochi esseri speciali che riempiono la mia vita. Mi sono spesso interrogata su cosa abbia definito in questo modo il mio animo, cosa abbia inclinato il mio cuore ad abbracciare alberi e sfiorare fiori e guardare le stelle e seguire il tragitto di una formica. Non so quanto abbia influito l’essere cresciuta tra il verde delle colline svizzere, l’essermi arrampicata sull’albero di prugne dietro casa e riempirmene la maglia fatta a cesto, e l’aver riprodotto sotto forma di parole disegni scarabocchi e poesie l’amore verso tutto ciò. Sicuramente essere stata cresciuta con così tanto affetto da parte della mia famiglia ha fatto sì che questo implodesse ed esplodesse in una corsa folle in un prato, in un soffio di speranza, in un abbraccio di comunione.






Cosa c’entra tutto questo con la tenerissima immagine all’inizio? Forse un bel niente, o forse tutto. E’ quel che sono, quel che penso e che precede le mie azioni e le mie scelte. E’ qualche mese che sono diventata vegana.
E’ qualche mese che mi sento forte di questa scelta. Seppur la mia sia stata una scelta dettata principalmente da motivi di salute e buona alimentazione (su cui non mi soffermerò poichè non rientriamo nelle mie competenze) , è una scelta che è diventata una consapevolezza, uno sradicamento delle mie precedenti convinzioni e convenzioni sociali, ma un’affermazione assoluta del mio cuore e della mia mente.
Era già qualche anno che avevo visto documentari di immagini forti dei mattatoi, degli animali stipati in gabbie e trasportati in condizioni disumane. Ed ora, e sempre troppo tardi mi dico, ho avuto il senso critico, la consapevolezza, la conoscenza e il coraggio per cambiare la mia educazione alimentare, e in generale la mia educazione nei confronti del mondo. 
Non impongo questa mia scelta a nessuno, non invito a condividerla o a seguirla. Invito semplicemente a informarsi (per quanto concerne anche la salute) e a SENTIRE, questo termine che mi è molto caro, il vostro cuore e quello degli altri. 
Questo post, oltre ad essere, come tante volte i miei scritti, uno sfogo e un’analisi di me stessa e di ciò che mi accade, è anche una risposta a quanti negli ultimi mesi mi chiedono increduli e sconcertati del motivo di questa scelta.
Negli ultimi tempi ho conosciuto la sofferenza e il dolore in varie forme. Nel mio piccolo, la mia rivoluzione è andare in “direzione ostinata e contraria” , ed avere quanto più posso, il minore impatto nella sofferenza altrui. 



Aia
Ps: Ringrazio chi mi sostiene in questa scelta,anche dal punto di vista pratico: la mia mamma che ormai è diventata una nerd dei siti di ricette vegane, la mia amica che per il compleanno mi ha portato un dolce vegano, poco commestibile, ma tanto amorevole, chi mi ha in qualche modo indirizzato, e tutti quanti gli altri che ormai danno sempre uno sguardo al menù per me. :)


mercoledì 15 gennaio 2014

MONITO DEL 15 GENNAIO 2014: TUTTO AVREBBE AVUTO LO STESSO SIGNIFICATO.

Tra le tante cose che in questo periodo sono andate, come si suol dire bucolicamente, in vacca, ce ne sono altre più interiori ed intime e difficili da affrontare. Le scelte.
Ed arriva un momento in cui alcune di queste sono obbligate, imposte, ed inevitabili.
E le scelte più difficili sono quelle che riguardano i sentimenti, il cuore, i ricordi, la memoria, i brividi.


E a nulla vale dare la cosiddetta ultima possibilità, ultima speranza. Il vaso di Pandora è stato svuotato fino all’ultima essenza stavolta.
Il perdono serpeggia sotterraneo ma non affiora, ed è inutile assaltare i cieli e ricercare la luna.
Non è solo un capitolo che hai chiuso, è un intero mondo che hai cancellato. 
E ti danni per aver scelto di vivere in quel mondo. E di aver fatto una scelta sbagliata, di essere salpata su un imbarcazione marcia, e destinata ad affondare. Di avervi gettato sopra un bagaglio carico di sogni, di poesie, di tempo, di amore, di confessioni. Il tuo bagaglio di vita.
Ma…
"Tutto avrebbe potuto essere qualsiasi altra cosa…e avrebbe esattamente lo stesso significato"
Per cui, ricomincia ad amare. Non come prima. Imparando da prima.